Fino ad adesso come abbiamo notato ci siamo occupati delle prime due caratteristiche del suono.Oggi parliamo invece della terza ma non per questo meno importante caratteristica chiamata intensità.Come già detto in passato spesso questo termine viene impropriamente scambiato con il generico termine volume.E' bene ricordare che intensità e frequenza sono assolutamente indipendenti tra di loro ovvero è possibile riprodurre la medesima nota con intensità nettamente diverse.Viceversa il timbro o colore viene spesso influenzato dalla scelta dell'intensità a causa di fenomeni contingenti dovuti allo stato della cavità orale.In musica, il termine dinamica concerne la gestione delle intensità sonore (piano, forte, e tutte le gradazioni superiori e interne) con le quali il compositore intende che il suo brano sia eseguito, e che normalmente annota in partitura.Generalmente la dinamica viene annotata sotto al pentagramma con apposite sigle in carattere corsivo. Esse sono, dalla minima alla massima dinamica: ppp (più che pianissimo), pp (pianissimo), p (piano), mp (mezzopiano), mf (mezzoforte), f (forte), ff (fortissimo), fff (più che fortissimo). Eccezionalmente possono comparire pppp e ffff.
Il cambiameto di dinamica può essere improvviso (talvolta indicato esplicitamente con la sigla sub. - subito) oppure progressivo. In questo caso si usano espressioni testuali come cresc. (crescendo, aumentando il volume) e dim. (diminuendo), talvolta accompagnate da poco a poco.La dinamica come detto prima ha effetti sul timbro : generalmente un suono in "piano" è meno ricco di armonici naturali ovvero il colore della voce risulta sacrificato e i suoni escono ingolati, mentre una dinamica eccessivamente alta può portare ad effetti di distorsione cioè un cambio di timbro improvviso che sembra innaturale e prodotto aritficialmente mediante macchine elettroniche(il distorsore appunto,tanto utilizzato nella musica contemporanea soprattutto nello stile Hip Hop).Detto ciò in realtà, la dinamica viene segnalata in maniera rigida ,prevalentemente nel canto lirico o nelle partiture di altri strumenti che non siano la voce umana appunto.Ciò significa che nel canto moderno un brano nasce idealmente monocorde cioè privo di dinamiche.Tuttavia una escuzione completamente monocorde è improponibile ad un pubblico attento(nel caso di un live ad esmpio,dove il pubblico è completamente rivolto al cantante),in quanto risulterebbe noiosa e priva di messaggi emozionali subliminali.Quindi in genere al cantante viene lasciata la possibilità di gestire a piacimento le dinamiche a mo di variazione del brano.Ovviamente però il cantante deve cercare di individuare una dinamica fruttuosa o quantomeno coerente con ciò che sta cantando.Da qui nasce la tecnica dell'interpretazione.Quando si parla di tecnica dell'interpretazione non ci si riferisce mai ai movimenti fisici e coreografici del cantante che vengono studiate in contesti separati,bensì all'effeto psicologico delle dinamiche sul pubblico.Chiaramente i suggerimenti interpretatori che sono numerosissimi vengono fruiti sia dalla musica stessa di sottofondo(sia nella melodia che nel ritmo)che nel testo naturalemente.Per fare un esempio banale basti considerare "I Giardini Di Marzo" di Lucio Battisti.Come tutti immaginiamo facilmente la parte iniziale suggerisce una certa malinconia durante un lucido ragionamento autocritico di un uomo che sicuramente ha dei problemi psichici.Quindi sarà opportuno mantenersi sul piano-pianissimo.Successivamente invece quando la musica si apre con quel tono di protesta straziante(Che anno è,che giorno è)allora si ha tutto un crescedo che va dal forte al fortissimo per poi tornare nuovamente alla rassegnazione finale con un piano.Altro esempio puo essere il famoso "più" prima dell inciso di "Vieni Da Me" delle Vibrazioni.Li ad esempio abbiamo un crescendo dinamico netto nelle tre ripetizioni del "più" che vanno ad indicare il desiderio sempre più ardente di ottenere la donna.Sembra comunque chiaro la necessitaà di grande controllo della voce...proprio per questo in genere i cantanti che usano di più le dinamiche sono quelli più tecnici e carismatici.
domenica 20 aprile 2008
lezione n°6: DINAMICHE ED INTERPRETAZIONE
Pubblicato da
Anonimo
alle
21:03
Etichette: lezioni di canto
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2 Comments:
Gabrix,non posso credere che nessuno ti abbia fatto gli ennesimi complimenti per la bella lezione!
Ci penso io:complimenti bella lezione!
Caro Gabrix torno oggi dopo qualche giorno e lentamente sto leggendo tutti i commenti, ancora grazie per le bellissime lezioni e speriamo di averne ancora tante altre!
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